Tema: Cos'è l'amore?

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Da qualche giorno, mio cugino tredicenne, “impreca” contro la maestra di italiano.
Il motivo, un tema assegnatogli, argomento, cos’è per voi l’amore? Lui ritiene che sia argomento troppo intimo e personale, perché ovvio, quando si parla d’amore, si intende quello tra due persone, cioè no amicizia, il voler bene ad un fratello o l’amore per la squadra del cuore, quando si parla d’amore, si parla della fidanzatina, in questo caso. E sono molto curioso, al pari della maestra, di leggere il suo pensiero. Mi ha dato l’input per un momento di riflessione, focalizzare l’argomento ed esprimermi anch’io, io che ho il doppio della sua età. Quindi ho preso il mio foglio a righe, anzi due, uno per la brutta e l’altro per la bella (considerando la mia grafia è difficile notarne le differenze), l’ho piegato in due, per fare le cose come si deve, ho scritto al centro il titolo del tema e sul retro nome, cognome e data, dove ho riscontrato le prime difficolta, risolte grazie a Jacopo mio cugino di 4 anni, “Miti oggi è venerdì 27”. Ecco, sono pronto, spengo la tv, trovo la concentrazione ed inizio. Allora: Cara maestra, l’amore non esiste. Finito. Lo sottopongo all’attenzione di Andrea, “ma Miky, cos’è sta roba?!”. Effettivamente ha ragione, incorrerei in una insufficienza sistematica, ma soprattutto, non voglio risultare superficiale, sviscerò l’argomento, allungando il brodo, a memoria una colonna e mezza dovrebbe andare bene. Anche perché, a parte gli scherzi, non la penso propriamente cosi. Vi pongo un quesito, avete mai pensato come si ottiene una goccia di Chanel N.5? Si parte da una base di alcool e sostanze, ci sono vari passaggi, di ebollizione e travasi da una vasca all’atra, litri e litri di liquido in eccesso, lavorati e rilavorati, fino ad ottenerne l’estratto, il concentrato, l’essenza finale dell’agognato, storico e famoso Chanel. Sicuramente, non vi ho dato una spiegazione tecnica, ma credo di aver reso l’idea. Bene, ma torniamo a noi, l’amore. Come nasce una storia, sarò banale nel dirlo, ma è una semplice scintilla, nasce tutto da uno gioco di sguardi, magari in metropolitana, poi un sorriso, inizi ad intimidirti e magari nel frastuono dei binari, risate e pianti dei passeggeri, crei pensieri pirotecnici, fantasie, desiderio di conoscere e vivere un futuro, con quella persona che è seduta difronte a te, che al momento è una perfetta sconosciuta. Poi magari ti fai coraggio, gli chiedi il suo contatto di facebook :) e da cosa nasce cosa. Cosi da una scintilla, può nascere una storia più o meno lunga. Immagino sempre un fiammifero, sfregandolo, si infiamma, quasi per magia, poi piano piano, la fiamma brucia il legnetto e la stessa si affievolisce. Più la fiammicella parte forte e più sarà capace di durare per tutta la lunghezza del legnetto. Non so se si è capito, ma metaforicamente parlando, l’innamoramento è la fiamma, il bastoncino la vita, se l’innamoramento è forte, anche affievolendosi, durerà “per sempre”. A volte certi amori, sono come quei fiammiferi, che fanno cilecca, fanno solo fumo, piccola scintilla, ma niente fiammella. Torniamo allo Chanel. Immagino (perché come ci ha insegnato George, immagina puoi), se pensassimo di estrarre l’essenza dell’amore, di coglierlo e metterlo in un vasetto? Non ho dubbi, l’amore è quegli attimi in metro, dove tutto sembra cosi leggero e possibile. È il percorso inverso del profumo, nell’amore otteniamo prima la “goccia” più preziosa e quello che ne viene dopo, è l’eccesso, sono quei litri di scarto per ottenere l’aroma migliore. Ma, come è importante scartare il “materiale” in esubero, per ottenere il profumo più buono, cosi nella vita è importante, tutto quello che succede dopo quella famosa “scintilla” e quei secondi vissuti in metropolitana, acquisiranno ancor più valore, altro che Chanel.
Certo con passare degli anni, non basta un gioco di sguardi per innamorarsi, purtroppo.
Ma tu caro Andrea Prencipe mi raccomando innamorati, semplicemente, del sorriso più bello.
P.s. in bocca al lupo per il tuo tema. Salutami la maestra.

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