Labyrinth

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Lui: ciao
Lei: ciao
Lui: ti guardavo e non sono riuscito a trattenermi, dovevo per forza presentarmi, piacere sono Stefano.
Lei: figurati… viva la sincerità, io sono Elenora, piacere mio.
Cosi i due sconosciuti, iniziarono a frequentarsi e conoscersi.
Al primo appuntamento si ritrovarono seduti ad un tavolinetto di un bar, al secondo, seduti vicini, ad un tavolo di un lussuoso ristorante. Al terzo, sdraiati, abbracciati, dentro un letto.
Dopo qualche giorno si rividero.
Ele: devo parlarti!
Stefano, tra se e se pensò, “eccolo, maledetti condom cinesi” e poi rispose,
Ste: dimmi, ci sta qualcosa che non va?
Ele: (dopo un piccola pausa) mi sono innamorato di te.
Appena Eleonora smise di parlare, iniziò un lungo silenzio. Erano in spiaggia ed era una stupenda giornata primaverile, si stava bene, non ci stava nessun altro oltre a loro, potevano apprezzare il ”rumore” e il profumo del mare, una leggera brezza marina che gli scompigliava i capelli. Stavano seduti per terra con le gambe lunghe, la schiena leggermente inclinata e con le braccia dietro le spalle per mantenersi, si guardavano dritti negli occhi. Una scena che più romantica non si può. Dopo momenti di totale immobilismo, Stefano, rannicchiò le gambe, le avvicinò al petto e le braccia le poggiò sulle ginocchia , distolse lo sguardo dai suoi occhi, blu e immensi come il mare, e guardo l’orizzonte. Aprì i polmoni, fece un grosso respiro e interruppe quel lungo instante:
Ste: lo conosci il leggendario labirinto di Cnosso? Secondo la mitologia greca, fu creato dal Re Minosse sull'isola di Creta, per rinchiudervi il mostruoso Minotauro, pensa, nato dall'unione della moglie del re, Pasifae, con un toro. Potremmo discutere dei gusti della fedifraga, ma sorvoliamo. Periodicamente, per questioni belliche, che non starò qui a raccontare, venivano sacrificati fanciulli e fanciulle ateniesi, dati in pasto al mostruoso Minotauro. Fin quando un giovane eroe, Teseo, si offrì come volontario. Chiaramente, essendo un eroe, non pensava minimante di farsi divorare dal mostro, aveva un piano ben preciso, entrare nel labirinto, uccidere il mostro e interrompere quella barbarie. Per il successo di questa impresa, fu fondamentale Arianna, figlia del Re e della moglie. Arianna spinta dall’amore per Teseo, ingegno un astuto metodo per farlo uscire dal labirinto, dopo aver ucciso, quello che pensandoci, era suo fratellastro. Gli diede un gomitolo di filo rosso, che doveva srotolare, per poi ripercorrere il percorso a ritroso, seguendo il filo. Teseo, uccise il Minotauro, riuscì ad uscire dal labirinto, non ricordo bene, ma credo che alla fine vissero tutti felici e contenti.
Eleonora rimase perplessa, non capiva il senso di questo racconto, cioè, capite bene, lei si era dichiarata, e Stefano se ne uscì con la mitologia greca. Anche lui se ne accorse dello sbigottimento di Eleonora e allora cercò di farsi capire.
Ste: non guardarmi cosi, sembra che hai visto un fantasma. Semplicemente Pensavo a questa storia incredibile, il labirinto fu creato per nascondere un tradimento, ma anche, il frutto di un amore tra una donna e un toro, sorvoliamo anche questa volta. E il tutto è finito grazie ad un altro amore, quello di Teseo e Arianna. L’amore che crea, l’amore che distrugge, tradisce, crea dei mostri, crea speranze. Mi fermo qui, altrimenti arriveremo a stasera a parlare di cosa può essere l’amore…
Ele: storia interessante, ma ancora non ho capito se hai capito, IO SONO INNAMORATA DI TE, e di tori e cornuti al momento non me ne può fregar de meno!!
Stefano sorrise, si reso conto che forse aveva esagerato con la storia del Minotauro.
Ste: si l’ho ben capito. Ma lo sai il perché di questo racconto? Ho sempre immaginato l’innamoramento come trovarsi in un enorme labirinto, dove se ci entri, difficilmente ne usciresti illeso, se ci pensi, cosa è più complesso, quanto un labirinto, di un cuore, tra arterie e valvole, forse solo un il Creatore o un bravo cardiologo troverebbe una via di uscita.
Sulla spiaggia, arrivò quel momento, dove il sole si confonde alla luna, il cielo si colora di rosa, le nuvole come per magia diventano soffici, il mare brilla come se ci fossero milioni di piccole luci a led accese, sembrava di stare dentro un quadro di Monet.
Eleonora prese l’iniziativa, tenendo delicatamente per mano Stefano e con molta leggerezza disse,
Ele: mi hai fatto vivere un affascinante pomeriggio. Non ho capito tu cosa provi per me, io invece sono sicura d’amarti ed una cosa è certa, a prescindere da tutto, non farò come Arianna, non ti darò alcun gomitolo di filo, sei entrato nel mio cuore come uno tsunami e non permetterò in nessun modo di farti uscire. Troverò la chiave per entrare nel tuo di “labirinto” e li vorrò perdermi…
Ste: io ti mostrerò la serratura…ho tanta voglia di innamorarmi di te. Sii il mio eroe, entra nel mio cuore e liberami dal Minotauro.
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