Il fisarmonicista di Siviglia.

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Mi allargo, ristringo, allargo – allargo - allargo, ristringo – ristringo, allargo, ristringo – ristringo, allargo – allargo, ristringo, allargo – allargo – allargo...e così via. Immaginatevi un fisarmonicista, nell'atto di un arzigogolato virtuosismo, che allunga lo strumento come l'apertura alare di un albatro urlatore e lo ristringe come un riccio, bè per 28 anni il mio addome, la mia panza, è stata una fisarmonica. Ciclicamente, tendo sempre ad ingrassare, poi, per inspiegabili motivi apparenti, placo la mia “violenza” verso il cibo e spontaneamente perdo peso. Solo una volta decisi di mia sponte di mettermi a dieta. Grazie alla mia pigrizia e alla poco attitudine nel sacrificio, mi feci istallare un tubicino, che dalle vie nasali, arrivava direttamente nello stomaco e una pompa attiva H24 mi alimentava. Per 10 giorni, non potei assumere nessun alimento, nemmeno lavarmi i denti con il dentifricio, la famosa dieta del sondino, ricordate, se ne parlò tanto. In effetti, in 10 giorni persi 10 chili. A distanza di anni, convengo nel dire che fu una follia. Oggi vi scrivo perché ho riperso i 10 chili, che inevitabilmente avevo ripreso (e non solo quelli), intraprendendo una strada diversa, più impervia e faticosa, con tanti sacrifici, ma con altrettante soddisfazioni.
27 maggio 2015, data storica, mi iscrivo in palestra. Da quel giorno, tutti i pomeriggi preparo il borsone e con il sorriso mi appresto ad una nuova seduta di duro allenamento. 
“Ma come, vai tutti i giorni?”, “ma come fai con questo caldo?”, “ chi te la fa fare?”. 
Solo alcuni pensieri di parenti, amici e conoscenti. Cerco sempre di spiegargli che le motivazioni vanno al di là dei limiti, limiti che l'uomo crea, limiti figli della pigrizia, dell'apatia, limiti che a volte non ci permettono di guardare avanti, limiti che ci fermano al primo ostacolo, limiti che risiedono nella nostra mente e vanno debellati. Si, la chiave di volta è avere giuste e forti motivazioni, le si possono trovare in una canzone, in un film, in un bacio, un sorriso, una parola, un consiglio, in uno sguardo verso il cielo. Io le ho trovate in un interruttore, rotto, di casa mia. Mi sveglio, ed ogni mattina stava lì, rotto. Oggi, domani, dopodomani, stava sempre lì, rotto. È bastato semplicemente avvitare una vite e quella placchetta, quell'interruttore, è tornata come nuovo, si è valorizzato. Provai gratificazione, così continuai in piccoli lavori domestici, partendo nel sistemare la mia camera, a la controsoffittatura di una stanza. Scoprii che dare valore alle mie “cose” mi alimentava nuovi stimoli. C'avevo preso gusto, ma dopo aver messo in ordine gli album Calciatori Panini e qualche altro piccolo lavoretto, pensai che la carriera di “valorizzatore” stesse finendo. Lampo di “genio”. Pensai, perché non valorizzare me stesso? Perché non "partorire il bimbo" che porto in grembo? Perché non iniziare a studiare l'aramaico antico, ad esempio. 

E così, tutto ebbe inizio.

Bisogna avere più rispetto di noi stessi e di ciò che abbiamo, della nostra sedia, del nostro cellulare, del nostro corpo, mente e spirito, ma anche e sopratutto, valorizzare sempre di più le conoscenze, le amicizie, i sentimenti...l' amor.




                                                             27 Maggio 2015 - 27 Luglio 2015


Che possa esservi da stimolo, VOLERE E' POTERE!





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